Outplacement

Come gestire la ricollocazione della persona in outplacement

SCOPO

Significato di Outplacement:

Cosa fare quando la risorsa non può più lavorare con la tua organizzazione? L’Outplacement risponde a questa domanda con una tecnica di ricollocazione del personale etica e produttiva per tutte le parti coinvolte. E’ uno strumento che quando ben gestito rafforza fortemente anche l’Employer Branding (approfondisci questo argomento qui, se lo vuoi).

Ci sono momenti in cui una persona non può più lavorare con la tua organizzazione; in questo caso va aiutata a ricollocarsi nel mercato del lavoro. Tale accompagnamento è chiamato in gergo Outplacement: un percorso di orientamento e valorizzazione della risorsa umana a 360°.

FUNZIONAMENTO

Outplacement etico, basato sulla qualità personale

Noi ci distinguiamo perché adottiamo una metodologia orientata alla “qualità personale” affinché la persona non sia semplicemente ricollocata, bensì felicemente inserita nel nuovo lavoro.

In alcuni casi l’Outplacement non è individuale, ma collettivo. Ciò avviene quando è necessario gestire esuberi importanti e accompagnare gruppi di persone a trovare occupazioni coerenti con le proprie capacità e competenze.

    RISULTATO

    La tua azienda riuscirà a sostituire una persona senza traumi e conseguenze indirette.

    Ma lo stesso vale per la persona, che riuscirà a riqualificarsi con soddisfazione.

    Il sostegno emotivo, oltre a quello pratico, determina un effetto positivo nella percezione della nuova condizione: non fallimento personale, ma occasione di miglioramento della professionalità e della carriera.

    Questo distinguerà positivamente la tua azienda anche a livello di opinione pubblica (vedi il nostro articolo sull’Employer Branding), perché le operazioni di ricollocamento sono delicate per l’immagine aziendale.

    Da dove partire?
    Dal check up del benessere organizzativo.

    Il CHECK UP DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO è il primo strumento di cui ti devi dotare. È uno strumento concreto e misurabile.